Staminali: biobanche, urge tavolo confronto col ministero

“Indispensabile intervento legislativo a tutela delle famiglie”

Le biobanche Inscientiafides e Swiss Stem Cells Biotech, entrambe accreditate FACT-NetCord (Netcord Foundation for the Accreditation of Cellular Therapy), chiedono un tavolo di confronto con il ministero della salute definendo “indispensabile un intervento legislativo a tutela delle famiglie che decidono di conservare il patrimonio biologico del proprio figlio”.

Le notizie sulle biobanche spesso raccontano, si legge in una nota, esperienze fallimentari sia a livello societario che di conservazione del sangue cordonale, ma altrettanto frequentemente non si indaga sull’origine delle cause. “In Italia le biobanche private operano perlopiù attraverso agenzie commerciali, – spiega Luana Piroli dg della raccolta di InScientiaFides – ma questo non certifica e non dà alcuna garanzia alle famiglie sul processo di conservazione del loro patrimonio biologico, rendendo molto vulnerabili la conservazione e poco affidabile il processo.

Chiediamo una maggior tutela delle famiglie, permettendogli di affidarsi direttamente alle biobanche accreditate al funzionamento e certificate FACT-NetCord così come previsto dalla normativa italiana”.

“Solitamente i distributori commerciali – spiega Claudio Massa CEO di SSCB – tendono a massimizzare i profitti a discapito della qualità scegliendo come partner biobanche senza certificazioni dedicate o senza procedure adeguate. Ci sono inoltre società che preferiscono millantare centinaia di migliaia di campioni crioconservati nel proprio inventario. La qualità è invece garantita dalle certificazioni per il cui rinnovo negli anni, le biobanche sono poste sotto revisione totale sia per le procedure operative sia per il sistema qualità. SSCB – conclude Claudio Massa – sta inoltre sperimentando in fase pilota un progetto di banca ibrida, sia pubblica che privata, e questo permette alle famiglie di conservare le cellule staminali del proprio figlio sia per la famiglia che per la collettività”.