Cancro del colon, Iss scopre cellule dormienti ultraresistenti alle terapie

Cancro del colon: un team dell’Istituto Superiore di Sanità scopre cellule dormienti ultraresistenti alle terapie.

Un contributo fondamentale per comprendere i meccanismi di resistenza alle terapie antitumorali è stato fornito da un team di ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità coordinato dalla dottoressa Ann Zeuner del dipartimento di Oncologia e Medicina Molecolare.

Lo studio “A pre-existing population of quiescent cells with stemness and mesenchymal features dictate chemoresistance in colorectal cancer” descrive la scoperta nei tumori del colon di una piccola popolazione di cellule in stato di “dormienza” o “quiescenza”.

Diversamente dalla maggioranza delle cellule tumorali, le cellule quiescenti non si moltiplicano attivamente ma sono caratterizzate da un maggiore potenziale cancerogeno (o staminalità tumorale) e da un’aumentata resistenza alle terapie.
Questa scoperta aggiunge un importante tassello alle conoscenze sulla chemioresistenza e sulle cellule staminali tumorali, che rappresentano un bersaglio cruciale nella lotta ai tumori.

Silvio Brusaferro, presidente dell’ISS, ha rilevato come, alla luce dei risultati raggiunti dal team dell’Istituto, “la tutela e la promozione della salute debba necessariamente passare anche attraverso l’inscindibile legame tra la ricerca e i programmi di sanità pubblica”. Questa “strategia comune tra la politica e i ricercatori stessi” è stata auspicata anche dal professore Andrea Lenzi, presidente del Comitato Nazionale per la biosicurezza, le biotecnologie e le scienze della vita.

“Le cellule tumorali quiescenti si possono paragonare ai semi delle piante, in quanto possono rimanere inattive a lungo e resistere a condizioni ambientali avverse per poi risvegliarsi e rigenerare un tumore a distanza di molti anni”. Lo ha spiegato Zeuner, coordinatrice dello studio. “Per questo è molto importante studiarle e capire i loro punti deboli, in modo da eliminarle mentre si trovano nello stato dormiente o almeno impedire loro di risvegliarsi”, ha concluso.
Identificare le cellule dormienti e i loro meccanismi di sopravvivenza è un passo importante per sviluppare terapie più efficaci per il tumore del colon-retto, che colpisce circa cinquantamila italiani ogni anno (un uomo su tredici e una donna su ventuno, secondo i dati Airtum) e rappresenta uno dei big killer insieme ai tumori del polmone e della mammella.

Lo studio dell’Iss ha beneficiato del sostegno di Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro ed è stato pubblicato oggi sulla rivistaJournal of Experimental and Clinical Cancer Research“.

Allo studio della dottoressa Zeuner hanno contribuito le ricercatrici Federica Francescangeli, Maria Laura De Angelis e Marta Baiocchi e i collaboratori professori dell’Università La Sapienza Vito D’Andrea e Filippo La Torre e il professore Ruggero De Maria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.