Umbria: prevenzione e semplificazione, la ricetta di Tesei per la sanità

“In sanità, la sfida riguarderà il miglioramento dei servizi e l’efficientamento della macchina organizzativa”.
Lo ha dichiarato il presidente della giunta regionale dell’Umbria, Donatella Tesei, esponendo il programma di legislatura relativo alla sanità. “E’ necessario – ha proseguito Tesei – puntare a una razionalizzazione che abbia come cardine sistemi di monitoraggio e di valutazione dell’appropriatezza e della qualità dei servizi offerti. La sanità dell’Umbria è oggi profondamente scaduta in termini di qualità percepita delle prestazioni, nonostante lo sforzo profuso da medici e infermieri, e come testimoniano sia i numeri della mobilità passiva, in costante peggioramento, sia la fuga dei migliori primari. Occorrerà procedere a una drastica semplificazione del comparto sanitario per quanto attiene le strutture tecnico-amministrative, a beneficio di una più capillare presenza sul territorio di quelle socio-sanitarie deputate all’erogazione delle prestazioni.
In Umbria, l’elevata quota di persone con oltre sessantacinque anni d’età e l’incremento delle malattie croniche impone di investire ancora di più nel campo della prevenzione e della promozione della salute. Sarà necessario organizzare gli ambulatori dei distretti e centri di salute e quelli della medicina di base con personale infermieristico, per effettuare prestazioni semplici in modo da decongestione i Pronto soccorso degli ospedali”.

“Si dovrà dare piena attuazione – ha aggiunto Tesei – al Piano regionale per il governo dei tempi di attesa coinvolgendo i medici per garantire una sempre maggiore appropriatezza delle prescrizioni di specialistica ambulatoriale e diagnostica; calibrando l’offerta delle prestazioni in base alle reali necessità, con le nuove assunzioni e ampliamento dell’orario dei servizi ambulatoriali; garantendo che l’erogazione dei servizi sia senza soste, con una copertura dei bisogni a ciclo continuo e nei giorni di fine settimana; garantendo il rispetto dei tempi indicati sulla ricetta per visite ed esami verificando l’appropriatezza delle prescrizioni e l’effettiva urgenza indicata dal medico di base; prevedendo sanzioni a carico delle aziende ospedaliere e sanitarie che non rispettano i tempi di attesa fissati; gestendo in modo efficiente e condiviso anche le agende di prenotazione delle strutture accreditate e controllando le prestazioni sanitarie rese in regime di intramoenia; implementando percorsi autonomi e individuali diagnostico-strumentale di follow-up per pazienti cronici e soprattutto per gli oncologici”. “Occorre – ha sottolineato Tesei – ripensare la sanità attraverso un modello organizzativo basato sulla qualità partendo dal rapporto di leale collaborazione con l’Università che a sua volta deve dare un contributo formativo e assistenziale di grande livello”.

Attenzione anche a salute e sicurezza nei luoghi di lavoro “promuovendo la salute globale del lavoratore integrando la prevenzione dei rischi occupazionali/ambientali con quelli individuali, favorendo l’adozione da parte delle imprese di modelli di organizzazione gestionale, percorsi virtuosi di autocontrollo e responsabilità sociale, con una attenzione particolare al coinvolgimento delle piccole e medie imprese”. Sarà rinnovato e potenziato il sistema di intervento per le dipendenze, chiamato a rispondere ad un ampio ventaglio di bisogni di salute associati a vecchi e nuovi fenomeni.

Oggetto di particolare attenzione tra le diverse tematiche di sanità pubblica sarà il nesso intercorrente tra ambiente e salute. “Occorrerà – ha spiegato Tesei – superare una logica esclusivamente prestazionale anche per quanto riguarda i servizi di salute mentale e ribadire un modello operativo fondato sull’integrazione degli interventi, sul processo di cura e sui percorsi di salute della persona”. Infine, la presidente Tesei si è soffermata anche sulle Case della Salute, che rappresentano “un momento importante della riorganizzazione dell’assistenza territoriale, basato sulla prossimità delle cure e l’integrazione tra medicina generale e specialisti”.

 

In foto Palazzo Donini di Perugia, sede dell’esecutivo regionale