Primi mille giorni di vita del bambino: il momento della prevenzione

Il 93,8% delle mamme riferisce di non aver fumato in gravidanza, il 64% mette a dormire il proprio bambino a pancia in su nel rispetto di quanto raccomandato per prevenire la morte improvvisa in culla e l’80,5% intende vaccinare i propri figli ricorrendo sia a  vaccinazioni obbligatorie che a quelle raccomandate. Sono i primi dati diffusi dall’Istituto superiore di sanità nel suo report relativo al “Sistema di sorveglianza sui determinanti di salute nella prima infanzia”. Al progetto, promosso e finanziato dal Ministero della Salute, hanno partecipato trentamila mamme, con bambini fino a due anni d’età, intercettate nei centri vaccinali di undici regioni italiane tra dicembre 2018 e aprile 2019. Lo studio dell’ISS è stato svolto in collaborazione con la Ulss 9 Scaligera di Verona e con Piemonte, Valle d’Aosta, Provincia Autonoma (PA) di Trento, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Basilicata, Sicilia e Sardegna. La Regione Toscana ha partecipato fornendo i risultati dell’Indagine sul percorso nascita già attiva sul proprio territorio. Il Ministero della Salute sui dati raccolti ha recentemente predisposto un documento di indirizzo per la protezione e promozione della salute dei bambini rivolto a genitori, operatori sanitari con l’obiettivo di promuovere la qualità dell’assistenza prenatale, al parto e post natale, con particolare attenzione a diversi indicatori monitorati dalla sorveglianza bambini 0-2 anni tra cui l’allattamento materno, lo sviluppo psico-fisico del bambino e la prevenzione degli incidenti. La spinta, a livello internazionale è arrivata dalla Dichiarazione di Minsk, gli Obiettivi delle Nazioni Unite per uno sviluppo sostenibile e il documento “Nurturing care for EarlyChildhood Development” che hanno identificato le principali azioni preventive da promuovere nei primi mille giorni di vita. Infatti, nel periodo compreso tra il concepimento e il compimento del secondo anno di vita si pongono le basi per lo sviluppo psico-fisico del bambino, come ha fatto notare Angela Spinelli, direttrice del Centro Nazionale Prevenzione delle Malattie e Promozione della Salute dell’ISS. In particolare, Spinelli ha rilevato che “solo una mamma su 4 allatta il proprio bambino in maniera esclusiva a 4-5 mesi di vita e ancora molte non assumono l’acido folico prima dell’inizio della gravidanza”. Secondo il rapporto, nonostante la maggiore consapevolezza delle mamme, permangono ancora comportamenti negativi che possono influire sulla salute futura del bambino. Troppo pochi i bambini allattati in maniera esclusiva per il tempo raccomandato dall’OMS: appena il 23,6% a 4-5 mesi di età, e secondo lo studio un bambino su dieci risulta inoltre non essere mai stato allattato. Circa il 15% delle mamme di bambini con meno di 6 mesi riferisce di avere difficoltà nel farli stare seduti e allacciati al seggiolino, quota che sale al 34,2% sopra l’anno di età; troppi, infine, i bambini che passano del tempo davanti a uno schermo già a partire dai primi mesi di vita: il 34,3% dei piccoli sotto ai 6 mesi e ben il 76,4% dei bambini oltre l’anno di età. Enrica Pizzi, coordinatrice dell’Indagine e ricercatrice del Reparto Salute della Donna e dell’Età Evolutiva dell’Iss, alla luce dei dati pubblicati ha rilevato l’importanza del rapporto in termini di prevenzione, infatti: “Grazie anche a questa nuova Sorveglianza si potrà misurare la diffusione di ‘buone pratiche’ su alcuni determinanti di salute nei primi mille giorni di vita per progettare strategie sempre più mirate”.