Napoli: salgono a sei le aggressioni al personale sanitario

A una settimana dall’inizio dell’anno l’associazione Nessuno tocchi Ippocrate ha registrato la sesta aggressione del 2020 ai danni di esponenti del personale sanitario della Campania.

Secondo l’associazione patrocinata dall’Ordine dei medici chirurghi odontoiatri di Napoli e dalla Sis 118, ieri un’ambulanza allertata per un codice rosso ad Afragola, nel Napoletano, una volta sul posto è stata colpita da diversi oggetti lanciati da un balcone, mentre questa mattina un’infermiera è stata aggredita presso l’Ospedale napoletano Loreto Mare da un paziente insoddisfatto del trattamento ricevuto. Una situazione di emergenza che già nel 2019 aveva fatto registrare oltre centocinque aggressioni accertate dall’associazione presieduta dal medico del 118 Manuel Ruggiero. Una condizione ben nota ma non ancora adeguatamente affrontata, sulla quale si è recentemente espresso il ministro della Salute, Roberto Speranza, e che ha destato anche l’attenzione del ministero dell’Interno, Luciana Lamorgese. “É massima l’attenzione del  sui gravissimi episodi di violenza e aggressione agli operatori del 118 in città e in provincia di Napoli, avvenuti in questi ultimi giorni”, ha dichiarato in una nota Lamorgese, la quale ha poi aggiunto che dal 15 gennaio saranno attivate le prime telecamere sulle ambulanze in servizio nella provincia napoletana. La decisione è scaturita in seguito agli episodi violenti verificatisi negli ultimi giorni nel capoluogo campano ma che era già stata pianificata nel corso dell’incontro del 16 dicembre presso il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica della Prefettura. Accanto al servizio di video sorveglianza sulle ambulanze il Ministero ha prospettato la realizzazione nei presidi ospedalieri di sistemi di videosorveglianza collegati con le centrali delle Forze di polizia.

Un coro unanime di approvazione ha accolto la notizia dei provvedimenti annunciati da Lamorgese per la provincia di Napoli, e confermati dalla Prefettura stessa, in particolare Mario Balzanelli, presidente del Sis 118, ne ha sottolineato l’importanza “storica”, e anzi ha rilanciato proponendo di far indossare telecamere anche agli operatori in servizio. I medici del 118 sono infatti le figure più colpite dalle aggressioni al personale sanitario.

Decisamente più scettico Massimo Tortorella, presidente di Consulcesi, realtà che si occupa di tutelare i diritti legali del personale medico e degli operatori sanitari italiani. Tortorella ha fatto notare come la dimensione del fenomeno sia non solo locale ma nazionale. Stesso rilievo è arrivato dal Sindacato Medici Italiani, presieduto da Pina Onotri, che in una lettera aperta al ministro Speranza ha auspicato “una pronta approvazione del Ddl per contrastare la violenza nei confronti dei medici e degli operatori sanitari, ancora fermo presso la commissione Affari Sociali della Camera”. Il Ddl, istituendo l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie agirebbe in un’ottica preventiva rilevando e arginando i fattori di rischio negli ambienti medici e sanitari maggiormente esposti.

In queste sette ore è stato firmato dal ministro Speranza il decreto per l’istituzione della consulta permanente delle professioni sanitarie e socio-sanitarie , organo che favorirà il dialogo tra Governo ed esponenti del Sistema Sanitario Nazionale e sarà quindi in grado di favorire la sicurezza di tutti gli operatori del settore.