E’ campano il primo centro per la ricerca sui cannabinoidi

Il primo centro multidisciplinare in Italia per la ricerca sui cannabinoidi è campano.

E’ stato presentato oggi presso la sede di Portici dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno il centro di ricerca REICA per il controllo, lo sviluppo e la sperimentazione dei cannabinoidi. Il centro è stato istituito dall’IZSM in quanto ente pubblico nazionale accreditato per la determinazione dei cannabinoidi.

Negli oltre 10 anni di lavoro REICA ha svolto 5.000 analisi e 7 progetti di ricerca. Ha cooperato con lo stesso l’IZSM, l’IRCCS Pascale di Napoli e l’Università Federico II. Anche le aziende hanno prestato attenzione al progetto e 1.300 di queste sono diventate parte della filiera canapicola.

Gerardo Botti, direttore scientifico dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione Pascale ha dichiarato: “La partnership con l’IZSM è strategica per l’esecuzione di studi clinici in ambito oncologico e non solo, anche alla luce delle potenzialità di tipo anti-neoplastico e immunomodulante dimostrate dagli studi in vitro”. Botti ha sottolineato come nonostante l’uso di cannabis sia consolidato nella pratica, tanto da gravare sul Sistema Sanitario Regionale, siano ancora scarse le evidenze scientifiche relative ai benefici.

Sull’utilizzo della cannabis terapeutica l’IZSM condurrà, in collaborazione con il dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università Federico II di Napoli e l’IRCCS Pascale studi clinici e osservazionali. Lo scopo è studiare il trattamento di diverse patologie, fra cui quelle oncologiche, come coadiuvanti ai trattamenti immunoterapici.

Maria Triassi, docente del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università Federico II, ha rilevato come il progetto abbia l’intento di dare supporto tecnico al legislatore per la regolamentazione del settore attraverso “l’osservazione scientifica degli effetti sostanze in base alle modalità di assunzione”.

Centrale sarà infatti la coltivazione sperimentale di cannabis con THC ai fini di ricerca, allo scopo di selezionare varietà terapeutiche per il Ministero della Salute. “In tal senso – hanno spiegato da REICA – il centro multidisciplinare si pone come braccio operativo per la ricerca e la diffusione delle conoscenze in materia di cannabis al servizio dei Ministeri competenti e dei legislatori”.

Il centro di ricerca è stato presentato questa mattina a Portici presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, nel corso della manifestazione “Cannabinoidi, Ricerca, Salute e Controllo” a cui hanno preso parte Antonio Limone, Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno; Giuseppe Cannazza del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Modena e Reggio Emilia; Maria Triassi del Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università degli studi di Napoli “Federico II”; Gerardo Botti, Direttore Scientifico dell’Istituto Nazionale Tumori IRCCS “Fondazione Pascale”; il Tenente Colonnello Vincenzo Maresca, Comandante del Gruppo Tutela Salute dell’Arma dei Carabinieri; il Generale Ciro Lungo, Comandante della Regione Carabinieri Forestale della Campania e Germana Apuzzo, Direttore dell’Ufficio Centrale Stupefacenti del Ministero della Salute. Insieme al centro di referenza REICA è stato presentato lo studio Hempedocle sugli effetti legati all’assunzione di prodotti ricavati dalla Cannabis.

La presentazione all’IZSM con il direttore Antonio Limone

“Il nostro è stato un approccio esplorativo mosso dalla volontà di acquisire e, di conseguenza, divulgare conoscenza sui prodotti derivati dalla Cannabis e sulle infiorescenze”. Ha affermato il direttore generale dell’IZSM, Antonio Limone. “Oggi l’IZSM possiede il know-how e il personale, medico e paramedico, per la conduzione di trials sperimentali, osservazionali ed interventistici – ha spiegato – in grado di studiare la sicurezza e l’efficacia della Cannabis nei più vari ambiti terapeutici e nutraceutici. In continuità al percorso intrapreso e all’expertise acquisita, l’IZSM nell’agosto 2019 ha ricevuto dal Ministero della Salute l’autorizzazione per la coltivazione indoor di Cannabis con contenuto di THC non noto ai fini sperimentali, base indispensabile per arricchire e proseguire tutte le attività di ricerca in ambito agronomico, clinico, genetico nel complesso universo Cannabis. Il supporto dei dati scientifici ottenuti in studi clinici sarà indispensabile per fornire ed ottenere un efficace orientamento normativo e legislativo”, ha concluso Limone.