Disagio psichico e giovani: conseguenze post covid

Brignoli: “Da febbraio 2020 abbiamo osservato, continuativamente, una richiesta di supporto psicologico importantissima in tutte le fasce di popolazione”

“Il tema del disagio psichico interessa una fetta di popolazione estremamente estesa, senza distinzioni di età o di sesso e sempre più spesso vediamo comparire soggetti giovani. Tra l’altro, l’Organizzazione mondiale della sanità ritiene che nel 2030 la prima causa per cui le persone si rivolgeranno al medico sarà una malattia psichiatrica o un disagio psicologico. Credo che stiamo anticipando un po’ i tempi”. Lo ha detto il vice presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie, Ovidio Brignoli, in audizione in Commissione Igiene e sanità al Senato, in merito all’istituzione dello psicologo delle cure primarie. “Purtroppo- ha proseguito- il Covid ha aperto una ferita estremamente importante sul tema del disturbo psicologico. Io lavoro a Brescia e posso dire che da febbraio 2020 abbiamo osservato, continuativamente, una richiesta di supporto psicologico importantissima in tutte le fasce di popolazione”. Brignoli ha inoltre spiegato che “il medico di medicina generale è l’operatore sanitario che accompagna le persone che a lui sono affidate per l’intero arco della vita. Io faccio questo mestiere da 42 anni, quindi mi occupo di tre generazioni di pazienti”. Per il vice presidente della Simg “diversamente da quanto avviene spesso in altri ambienti sanitari, il nostro è un approccio che tiene conto dell’interezza della persona stessa. Non ha, dunque, una visione esclusivamente mirata alla risoluzione della malattia ma spesso tiene conto del disagio della persona. Noi la osserviamo, vediamo la sua complessità biologica ed i suoi aspetti psicologici e sociali. Tutte le volte costruiamo per queste persone un piano di cura personalizzato, continuativo nel tempo e che monitoriamo seguendo a lungo” ha concluso Brignoli.